Quando entrate nel nostro ristorante, ogni tavolo ti racconta una storia di Roma.

 

Nell nostro ristorante ogni tavolo ha un’anima, un pezzo di storia e di cultura romana che racconta qualcosa di unico sulla Città Eterna. Oggi vi portiamo al tavolo Trilussa, un angolo speciale dove la poesia incontra la cucina, in omaggio a uno dei più grandi poeti dialettali di Roma. Ma chi era davvero Trilussa, e perché è così importante per la storia di Roma?

 

Chi era Trilussa?

Carlo Alberto Salustri, in arte Trilussa – un astuto anagramma del suo cognome – nacque a Roma il 26 ottobre 1871 e divenne famoso per le sue poesie in dialetto romanesco. Trilussa non era un semplice poeta: le sue opere erano piccole fotografie della vita quotidiana, scritte con ironia pungente e una saggezza popolare che ancora oggi affascina chi legge i suoi versi. A differenza di molti poeti suoi contemporanei, Trilussa preferiva parlare della gente comune, dei problemi di tutti i giorni, delle contraddizioni della società e delle debolezze umane. Con un linguaggio semplice e diretto, ma sempre elegante, riusciva a far riflettere su temi importanti, spesso usando le favole come strumento di critica sociale.

Una delle sue poesie più celebri è proprio “La Statistica”, che racconta, con il suo tipico umorismo, come i numeri possano essere usati per distorcere la realtà:

“Sai ched’è la statistica? È ‘na cosa
che serve pe’ fa’ un conto in generale,
pe’ esempio, si te mette sotto a un tavolo
du’ polli, a un cittadino ne tocca mezzo.”

 

Trilussa e le osterie romane

Non è un caso che abbiamo voluto dedicare un tavolo proprio a Trilussa: era un assiduo frequentatore delle osterie romane, dove si dice trovasse ispirazione tra un bicchiere di vino e un piatto di pasta. Trastevere, in particolare, era uno dei suoi luoghi preferiti. Il suo rapporto con la cucina romana era semplice ma intenso: amava i sapori genuini e il calore delle osterie, luoghi dove si respirava l’autentico spirito popolare. Oggi, sedendoti al nostro tavolo Trilussa, puoi rivivere quell’atmosfera unica, gustando piatti della tradizione che, chissà, magari lo avrebbero ispirato a scrivere qualche verso.

 

Curiosità su Trilussa

Trilussa era un animo ribelle e indipendente: non fu mai legato a scuole poetiche o movimenti letterari, mantenendo sempre uno stile personale e originale. La sua indipendenza gli permise di trattare temi scomodi senza paura, diventando una voce autentica di Roma.
Ritroviamo Trilussa in monumento a Trastevere: a pochi passi da piazza Trilussa si trova un monumento a lui dedicato, con una targa che riporta uno dei suoi versi più famosi: “Se po’ campà senza gloria e senza onori, ma nun se po’ campà senza core.”
Trilussa fu nominato senatore a vita nel 1950, un anno prima della sua morte. Questo riconoscimento gli fu conferito per il suo contributo unico alla cultura italiana e romana.

 

Cosa aspettate, quindi, per venire a trovarci per sedervi al nostro tavolo Trilussa? Magari mentre assaporate un piatto di bucatini all’amatriciana o una gustosa coda alla vaccinara. Qui, ogni piatto racconta una storia, e ogni tavolo è un pezzo di Roma.

 

Ne approfittiamo per ricordarvi i nuovi orari in vigore da Gennaio:

 

Lunedì 12:00 – 14:00 | 19:30 – 22:30
Martedì CHIUSO
Mercoledì e Giovedì 12:00 – 14:00 | 19:30 – 22:30
Venerdì 12:00 – 14:30 | 19:30 – 23:00
Sabato 12:30 – 15:00 | 19:00 – 23:00
Domenica 12:30 – 15:00 

 

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Staff de A La Romana

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