Quando entrate nel nostro ristorante, ogni tavolo ti racconta una storia di Roma.
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Nel nostro ristorante, come ormai sapete bene, ogni tavolo ha una storia da raccontare. E no, non parliamo solo di storie d’amore nate davanti a una carbonara (che comunque ce ne sono, eh!), ma proprio di storia vera, di quella che affonda le radici nell’antica Roma.
Il tavolo Esquilino prende il nome da una delle sette colline su cui fu fondata Roma, un luogo che ha visto passare imperatori, poeti, commercianti e viaggiatori. Oggi, è un quartiere vivo e multiculturale, ma il suo cuore antico batte ancora forte tra vicoli, piazze e basiliche. 🏛️
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Da dove viene il nome Esquilino? Le origini tra mito e realtà 🤔
Il nome Esquilino ha radici antiche e affascinanti, come molte cose nella Città Eterna. Secondo alcuni studiosi, deriverebbe dalla parola latina esquiliae, che indicava una zona periferica, abitata da quelli che stavano “fuori le mura”, gli esquilini, per l’appunto. Una sorta di suburbio dell’epoca, se vogliamo, anche se poi con gli anni il quartiere ha acquisito tutt’altro prestigio.
C’è anche chi sostiene che il nome possa essere collegato agli alberi, in particolare alle querce (aesculus in latino), che un tempo ricoprivano quella zona. In ogni caso, parliamo di una delle prime aree abitate stabilmente a Roma.
Secondo la tradizione mitologica, fu Servio Tullio, sesto re di Roma, a estendere l’abitato anche sull’Esquilino, costruendovi residenze e impianti pubblici. Insomma, mica robetta: era già un bel quartiere chic per l’epoca.
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L’Esquilino oggi: un mosaico di culture, tra storia e vita quotidiana 🌍✨
Oggi il quartiere Esquilino è uno dei più rappresentativi della Roma contemporanea: un vero crocevia di culture, dove l’antico convive con il moderno, e le tradizioni locali si mescolano con quelle internazionali.
Passeggiando tra le sue vie si possono incontrare negozietti di spezie orientali, macellerie halal, ristoranti cinesi storici, ma anche botteghe storiche e caffè letterari. Il cuore pulsante del quartiere è senza dubbio Piazza Vittorio Emanuele II, una delle più grandi piazze della città, circondata da portici ottocenteschi e abitata da un’umanità variegata e vivace.
Al centro della piazza si trova il giardino Nicola Calipari, che custodisce anche la celebre Porta Alchemica, misteriosa reliquia esoterica del Seicento. Poco distante si trovano monumenti storici come la Basilica di Santa Maria Maggiore, una delle quattro basiliche papali, e la chiesa di San Vito, spesso trascurata ma ricchissima di storia.
Esquilino è anche un punto strategico della città, servito da stazioni metro, autobus e a due passi dalla Stazione Termini. Un quartiere che cambia, si trasforma, ma non dimentica mai le sue radici antiche.
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Curiosità e aneddoti dal cuore dell’Esquilino 📜👀
Vi va di stupire i commensali al vostro tavolo? Ecco qualche chicca sull’Esquilino da tirar fuori tra un boccone e l’altro:
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L’Esquilino era noto in epoca imperiale per gli horti, ovvero splendidi giardini e residenze nobiliari immerse nel verde. Uno dei più celebri fu l’Hortus Maecenatis, appartenente al mecenate Gaio Cilnio Mecenate, protettore di artisti e poeti, tra cui Orazio e Virgilio. Si dice che da questi giardini si potesse godere di una vista mozzafiato su tutta Roma.
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Proprio nel quartiere si trova anche il Sepolcro di Marco Virgilio Eurysace, fornaio arricchito che fece erigere un monumento funebre in proprio onore. È uno dei pochi casi in cui un cittadino “normale” ha lasciato un segno così forte nella città eterna… Tutto grazie al pane! 🍞
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In epoca più recente, via Merulana è diventata celebre anche grazie al romanzo Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Carlo Emilio Gadda, un giallo ambientato proprio nel cuore dell’Esquilino, che racconta in chiave ironica e amara le contraddizioni della società romana del primo Novecento.
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Il nostro tavolo Esquilino: un assaggio di Roma con vista sulla storia 🍷🍽️
Quando ti siedi al tavolo Esquilino, sei in buona compagnia. Sei con Mecenate, con gli imperatori che ci passavano accanto, con i mercanti che animavano Piazza Vittorio, e con tutti quelli che ogni giorno continuano a dare vita a questo angolo unico di Roma. Il nostro menù fa lo stesso: porta in tavola la tradizione romana, ma con un tocco attuale, vivace, proprio come il quartiere che dà il nome al tavolo. È un omaggio a una Roma che cambia ma resta fedele a sé stessa.
E buona festa della Liberazione a tutti! ❤️
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Staff de A La Romana
Photo by Sixtus CC BY 3.0